Conoscere il vetro
Conoscere il ciclo di produzione del vetro e le sue diverse lavorazioni
Conoscere il ciclo di produzione del vetro e le sue diverse lavorazioni
Imparare nuove parole e nuovi termini specifici
COSA DEVI RICORDARE?
La differenza tra risorsa, materia prima e materiale
La differenza tra materiali naturali e materiali artificiali
Cosa è il ciclo produttivo
La differenza tra prodotto e semilavorato
INDICE
1.COSA E' IL VETRO
2.LE MATERIE PRIMELa differenza tra risorsa, materia prima e materiale
La differenza tra materiali naturali e materiali artificiali
Cosa è il ciclo produttivo
La differenza tra prodotto e semilavorato
INDICE
1.COSA E' IL VETRO
3.LE PROPRIETA' DEL VETRO
4.LA PRODUZIONE DEL VETRO
5.RICICLARE IL VETRO
Probabilmente il vetro
è noto all'uomo sin dalla preistoria, ma è solo intorno al 4.000 a.c. che i Fenici fanno diventare la fabbricazione del vetro una vera e propria tecnica aggiungendo alla sabbia silicea altre sostanze per facilitare la fusione e migliorare la resistenza del vetro.
Il vetro venne commerciato dai Fenici in tutto il Mediterraneo e uno dei primi popoli che riuscirono a produrlo furono gli Antichi Egizi nel 1500 a.C.
In seguito, la tecnica della soffiatura in età augustea, rivoluzionò profondamente la produzione del vetro, permettendo di ottenere forme per soffiatura libera o in stampi che riproducevano la forma da modellare. Questa nuova tecnologia, ancora oggi utilizzata, e l’evoluzione degli stampi, perfezionano l’arte vetraria l’evoluzione degli stampi, consentendo la produzione di oggetti rivolti ad una fascia sociale più ampia.
1.COSA E' IL VETRO?
Il vetro |
Il vetro
è un materiale artificiale solido, amorfo,
rigido e trasparente che si ottiene dal lento raffreddamento di un liquido viscoso ottenuto, a sua volta, dalla
fusione di sabbia silicea e altri
componenti.
Andiamo
ora a capire cosa significano queste parole strane.:
La sabbia
silicea è una sabbia che contiene al suo interno dei finissimi cristalli di
quarzo (un minerale della silice). Quando questa sabbia viene riscaldata ad
altre temperature essa non passa allo stato liquido ma assume la consistenza tipica
del miele caldo; tale stato si definisce viscoso perché è caratterizzato dalla
viscosità cioè dalla difficoltà delle particelle che formano il materiale di
scorrere le une rispetto alle altre come invece accade nei liquidi.
Quando
questo liquido viscoso si raffredda e passa allo stato solido le particelle che
lo formano non hanno il tempo di disporsi in maniera ordinata (cioè di cristallizzare)
e la sua struttura interna resta quindi disordinata. Per questa ragione Il
solido ottenuto si definisce amorfo che vuol dire proprio “senza una forma” e questa condizione definisce, come vedremo, molte delle sue proprietà.
In chimica il vetro è definito come un liquido ad alta
viscosità, cioè un liquido che non è completamente cristallizzato, ma la cui
viscosità è così alta da farlo apparire solido.
L’unico vetro di origine naturale è l’ossidiana, una roccia che si ottiene per vetrificazione del magma (formato di silicati, cioè di minerali contenenti silice) il quale, fuoriuscendo dal vulcano, si raffredda rapidamente al contatto con l’aria esterna e non ha il tempo sufficiente per creare delle strutture cristalline.
L'ossidiana era molto ricercata nell'antichità per realizzare oggetti taglienti (come coltelli o punte di freccia) attraverso la scheggiatura.
Affioramento di ossidiana nell'isola di Lipari. E' possibile notare l'andamento fluido delle rocce solidificate |
roccia di ossidiana |
punta di freccia in ossidiana,ottenuta per scheggiatura |
2.LE MATERIE PRIME
Le materie prime, usate nella fabbricazione del vetro, si dividono in quattro gruppi: vetrificanti, fondenti, stabilizzanti e affinanti.
1. Vetrificanti: sono gli elementi base, le sostanze che si trasformano, per semplice azione del calore, dalla forma cristallina alla forma vetrosa amorfa. Sono rappresentati dalla sabbia silicea e dai rottami di vetro
2.Fondenti: per poter fondere la silice ci vuole una temperatura che si aggira attorno ai 1700 °C, un valore estremamente, quindi per poter produrre si utilizzano sostanze che abbassano il punto di fusione da 1700 C° a 1550 C° circa. Il fondente tipico è la soda (carbonato id sodio);
3.Stabilizzanti: sono le sostanze che impediscono la cristallizzazione del vetro (mantenendolo trasparente) e lo rendono inalterabile e resistente agli agenti atmosferici e chimici. Lo stabilizzante tipico è la calce.
4.Affinanti: facilitano l’affinaggio del vetro, aiutano cioè a eliminare le bolle d’aria che si sono formate durante la fusione rendendo la massa di vetro fuso trasparente e omogenea. Un tipico affinante è l'arsenico.
Per produrre vetri particolari vengono aggiunti, caso per caso, altri materiali nell'impasto: ad esempio, per ottenere i vetri colorati si usano sostanze coloranti:il ferro per ottenere il colore verde o il rame per ottenere il colore rosso
Esistono migliaia di composizioni diverse di vetro, ma è comunque possibile classificare i tipi di vetro in relazione all’uso:
a. Vetro cavo: bottiglie, bicchieri, flaconi
b. Vetri piani: sono largamente diffusi in edilizia, ad esempio come lastre per finestre.
c. Vetri artistici: le grandi e multicolori vetrate gotiche, ma anche i mosaici bizantini sono di vetro.
d. Vetro per ottica: destinato alle lenti di occhiali, microscopi e cannocchiali, agli obiettivi delle macchine fotografiche e delle telecamere: deve essere particolarmente raffinato.
e. Vetro per fibre: le fibre di vetro (fiberglass, in inglese) sono usate, per la loro leggerezza e resistenza, in pannelli di rivestimento, carrozzerie, tessuti speciali. Un tipo particolare di fibre di vetro è rappresentato dalle fibre ottiche, usate nelle telecomunicazioni e nell’illuminotecnica. Queste sono costituite da un gran numero di fibre molto sottili (il diametro è di circa 0,13 mm) che formano un cavo che conduce la luce.
f. Vetro di quarzo: è costituito da pura silice, per cui possiede importanti caratteristiche chimico-fisiche, ma necessita di elevata temperatura di fusione e la sua lavorazione è molto costosa.
g. Vetri di sicurezza e per l’edilizia:
Vetro temprato, sottoposto a tempra, è più resistente e si frantuma in piccolissimi frammenti poco taglienti;
Vetro stratificato è ottenuto accoppiando due lastre con interposizione di un foglio di materiale termoplastico, cui aderiscono i frammenti in caso di rottura (ad esempio nel parabrezza dell’auto);
Vetro retinato ha una rete metallica all’interno della lastra, inserita al momento dell’uscita dal forno di fusione: è molto utile come tagliafuoco negli incendi.
LE LAVORAZIONI DEL VETRO
2.Fondenti: per poter fondere la silice ci vuole una temperatura che si aggira attorno ai 1700 °C, un valore estremamente, quindi per poter produrre si utilizzano sostanze che abbassano il punto di fusione da 1700 C° a 1550 C° circa. Il fondente tipico è la soda (carbonato id sodio);
3.Stabilizzanti: sono le sostanze che impediscono la cristallizzazione del vetro (mantenendolo trasparente) e lo rendono inalterabile e resistente agli agenti atmosferici e chimici. Lo stabilizzante tipico è la calce.
4.Affinanti: facilitano l’affinaggio del vetro, aiutano cioè a eliminare le bolle d’aria che si sono formate durante la fusione rendendo la massa di vetro fuso trasparente e omogenea. Un tipico affinante è l'arsenico.
Per produrre vetri particolari vengono aggiunti, caso per caso, altri materiali nell'impasto: ad esempio, per ottenere i vetri colorati si usano sostanze coloranti:il ferro per ottenere il colore verde o il rame per ottenere il colore rosso
Esistono migliaia di composizioni diverse di vetro, ma è comunque possibile classificare i tipi di vetro in relazione all’uso:
a. Vetro cavo: bottiglie, bicchieri, flaconi
b. Vetri piani: sono largamente diffusi in edilizia, ad esempio come lastre per finestre.
c. Vetri artistici: le grandi e multicolori vetrate gotiche, ma anche i mosaici bizantini sono di vetro.
d. Vetro per ottica: destinato alle lenti di occhiali, microscopi e cannocchiali, agli obiettivi delle macchine fotografiche e delle telecamere: deve essere particolarmente raffinato.
e. Vetro per fibre: le fibre di vetro (fiberglass, in inglese) sono usate, per la loro leggerezza e resistenza, in pannelli di rivestimento, carrozzerie, tessuti speciali. Un tipo particolare di fibre di vetro è rappresentato dalle fibre ottiche, usate nelle telecomunicazioni e nell’illuminotecnica. Queste sono costituite da un gran numero di fibre molto sottili (il diametro è di circa 0,13 mm) che formano un cavo che conduce la luce.
f. Vetro di quarzo: è costituito da pura silice, per cui possiede importanti caratteristiche chimico-fisiche, ma necessita di elevata temperatura di fusione e la sua lavorazione è molto costosa.
g. Vetri di sicurezza e per l’edilizia:
Vetro temprato, sottoposto a tempra, è più resistente e si frantuma in piccolissimi frammenti poco taglienti;
Vetro stratificato è ottenuto accoppiando due lastre con interposizione di un foglio di materiale termoplastico, cui aderiscono i frammenti in caso di rottura (ad esempio nel parabrezza dell’auto);
Vetro retinato ha una rete metallica all’interno della lastra, inserita al momento dell’uscita dal forno di fusione: è molto utile come tagliafuoco negli incendi.
classificazione dei diversi tipi di vetro |
3.LE PROPRIETA' DEL VETRO
Il vetro
possiede particolari qualità ottiche, la più evidente delle quali è certo la
trasparenza, ma è anche leggero, impermeabile, resistente e fragile allo stesso
tempo, facile da colorare e decorare. La sua struttura gli consente di assumere
una grande varietà di forme, come oggetto d’uso, contenitore, elemento
architettonico.
Vediamo, quindi, quali sono le sue principali caratteristiche e
proprietà.
PROPRIETA'
FISICHE
Trasparenza:
la trasparenza, cioè la capacità di lasciarsi attraversare dalla luce è una
delle proprietà caratterizzanti del vetro e tra quelle che lo hanno reso un materiale
insostituibile nell’industria e nell’edilizia.
Bassa
conduttività termica ed elettrica: il vetro è un ottimo isolante e questa sua proprietà
viene utilizzata in molti campi
Impermeabile:
il vetro non assorbe acqua o altri liquidi, quindi è un materiale che può
essere pulito moto facilmente e, altrettanto facilmente, sterilizzato il che ne
spiega l’uso come contenitore per alimenti o in campo sanitario
Inalterabile:
il vetro è resistente all’azione degli acidi e degli agenti chimici (inerzia chimica)il che ne
spiega l’uso in campo scientifico come contenitore
PROPRIETA’
MECCANICHE
Ottima
resistenza a compressione
Buona
resistenza a trazione: soprattutto quando il vetro è lavorato in fibre
Buona resistenza
all’usura e all’abrasione
Fragilità:
il vetro non resiste agli urti improvvisi e tende a rompersi in frammenti
taglienti
Scarsa elasticità:
in conseguenza della sua fragilità il vetro non è ne elastico ne deformabile
PROPRIETA’
TECNOLOGICHE
Tutte le
lavorazioni avvengono a caldo cioè quando il vetro, per effetto del
riscaldamento, assume un comportamento plastico
Fusibilità:
il vetro fonde a circa 1500°C e può essere fuso infinite volte
Malleabilità:
il vetro può essere lavorato in lastre
Duttilità:
il vetro può essere lavorato sino a ridurlo in fili sottili
Temprabilità
LE LAVORAZIONI DEL VETRO
Le
lavorazioni più comuni cui può essere sottoposto il vetro sono:
Foratura
Il vetro
può essere forato al trapano con apposite punte diamantate che, durante l’uso,
sono raffreddate con un getto continuo d’acqua. Nuovi macchinari permettono di
forare sostituendo le punte con un particolare tipo di sabbia miscelata ad
acqua. I fori non devono essere troppo vicini al bordo per evitare rotture dovute alle tensioni
interne del pezzo.
Taglio
Il
taglio di piccoli pezzi può essere eseguito a mano con strumenti appositi, ma
in generale viene eseguito da un banco di taglio. Il banco di taglio è un
macchinario controllo da un computer che presenta un piano fisso, che viene
chiamato anche pantografo, sul quale vi è un ponte mobile che tramite un
tagliavetro pratica incisioni sul vetro a seconda della programmazione
eseguita. I programmi utilizzati per programmare il taglio del vetro sono detti
ottimizzatori in quanto sono impostati per ridurre al minimo lo spreco di
materiale.
Osserva in questo VIDEO come lavora un banco da taglio
Curvatura
Il vetro
curvo è un vetro che viene riscaldato lentamente fino ad una temperatura tra i
500 e i 750 °C circa, diventando abbastanza plastico da aderire ad uno stampo
concavo o convesso, disposto all’interno del forno di curvatura. Non è
possibile ottenere un vetro curvo che si adagi sullo stampo esclusivamente
sotto l’azione della sua forza peso senza che il vetro stesso non venga segnato
dalla tesatura dello stampo, compromettendone la trasparenza e l’uniformità di
spessore della lastra. In genere, per evitare che il vetro possa segnarsi a causa
della deformazione, l’azione di curvatura della lastra viene facilitata da dispositivi
meccanici o pneumatici, che aiutano il processo “spingendo la lastra”. Il vetro
viene poi raffreddato molto lentamente (“ricottura” del vetro), per evitare eventuali
rotture spontanee.
Osserva in questo VIDEO come si curva una lastra di vetro.
Per il vetro impiegato nell’arredamento si utilizza un
raffreddamento istantaneo, in modo da ottenere un vetro curvo temprato.
poltrona in vetro curvato |
Smerigliatura
La smerigliatura
è un’operazione di finitura della superficie del vetro che serve a renderla levigata
e traslucida.
Esistono
tre modi per smerigliare il vetro:
sabbiatura:
è un processo meccanico che viene eseguita con uno strumento molto particolare
che “spara” la sabbia ad alta velocità, scalfendo il vetro. È un lavoro che
richiede tecnici esperti e, per questo, ha un costo piuttosto alto;
acidatura:
è un processo chimico che viene realizzato spennellando una pasta molto acida sulla
superficie del vetro e lasciandola agire per almeno 24 ore. Dopo il periodo di
asciugatura, la pasta ha attaccato la superficie del vetro, rendendolo vellutato
e morbido al tatto, e viene eliminata con una lama.
smerigliatura,
è un processo meccanico nel quale si adopera un piccolo smerigliatore per
unghie usandolo come una penna per eseguire un disegno.
parete di una sala riunioni in vetro smerigliato |
Molatura
Il vetro
viene sottoposto a una operazione di molatura quando si smussa il bordo di una lastra,
cioè quando si rende uniforme il bordo eliminando le irregolarità e ogni
spigolo vivo che potrebbe rendere il bordo tagliente. La molatura può avvenire
in diversi modi: a filo lucido e tondo, dove il bordo viene lucidato con cura e
arrotondato con alto grado di lavorazione, a filo lucido e piatto, dove il
bordo viene lucidato e risulta perpendicolare alla superficie, a filo grezzo,
dove si ottiene una rugosità maggiore della superficie.
esempi di molatura di una lastra di vetro |
Tempra
La
tempra è il raffreddamento termico che avviene per aumentare la durezza del
vetro. Il vetro, tagliato in modo adeguato, viene riscaldato su un tavolo a
rulli a 640° e subito dopo viene raffreddato da un getto d’aria fredda in modo
da raffreddarne solo l’esterno e lasciare l’interno caldo e malleabile.4.LA PRODUZIONE DEL VETRO
4.1.LA PRODUZIONE ARTIGIANALE DEL VETRO
Uno dei
centri più importanti al mondo per la produzione artigianale del vetro è l’isola
di Murano, vicino Venezia, dove i mastri vetrai utilizzano tecniche antiche di
secoli. La scelta di questa isola, nel 1291, per realizzare i vetri non fu
affatto casuale: innanzitutto Murano era fuori dal centro cittadino, quindi
eventuali incendi non avrebbero arrecato grandi danni (i forni all’epoca erano
realizzati in legno), inoltre, trovandosi di tramontana rispetto a Venezia, i
fumi della produzione non avrebbero raggiunto la città.
Esistono
diverse tecniche con le quali i mastri vetrai, ancora oggi, producono i loro
preziosissimi oggetti: vetro di Murrina, vetro in piastra, vetro a lume, vetro
soffiato.
Tra
tutte le tecniche, la più lunga e complessa è senza dubbio quella del vetro di
Murrina. Si inizia con il tagliare in tanti piccoli delle canne di vetro
colorato (le murrine). Quindi, questi piccoli pezzi sono adagiati all’interno
di formine di rame per creare dei disegni sempre diversi. Durante la notte,
questo “puzzle” viene tenuto in forno, in maniera che il vetro si solidifichi in
un pezzo unico che potrà essere lavorato e levigato per adattarlo a orologi,
tappi, cornici, lampade, lampadari e quant’altro.
canne in vetro di Murrina |
lavorazione di una Murrina |
La
lavorazione del vetro in piastra è la tecnica più recente. Su una lastra di
vetro vengono sparsi diversi oggetti, come foglie di oro e argento e pezzi di
Murrina a formare un grande disegno sul quale viene posta un’altra lastra di
vetro. L’oggetto viene quindi tenuto in forno per una notte, in maniera da
divenire un pezzo unico e venire successivamente tagliato.
piatto decorativo ottenuto con la tecnica del vetro in piastra |
La
lavorazione del vetro a lume è la più antica fra tutte. Il mastro vetraio, con
una fiamma a gas che raggiunge temperature molto alte, fonde e mescola insieme
diversi tipi di vetro e foglie di oro e argento, per creare delle forme e dei
colori sempre differenti. I vetri ottenuti da questa tecnica vengono usati per
abbellire lampade, lampadari, collane, pendenti e bijoux.
lavorazione con la tecnica del vetro a lume |
La
lavorazione del vetro soffiato è una tecnica di alto livello, con la quale il
vetro viene modellato a caldo e, tramite delle filigrane, creano il famoso e
tanto apprezzato effetto merletto all’interno del vetro stesso.
soffiatura del vetro |
4.2.LA PRODUZIONE INDUSTRIALE DEL VETRO
La fabbricazione e la lavorazione industriale del vetro si articolano in tre fasi:
Fusione:
è la fase iniziale, durante la quale le materie prime vengono macinate,
miscelate e portate a fusione in particolari forni. Per la sua particolare
struttura il vetro non passa direttamente dallo stato solido allo stato
liquido, ma con il calore diventa viscoso cioè pastoso e appiccicoso e della consistenza del miele, al punto
da conservare la forma che gli viene data. La fusione si conclude con la fase
di riposo o di condizionamento, durante la quale la massa fusa viene
raffreddata gradualmente fino alla temperatura di formatura.
Formatura:
la formatura dipende dai prodotti che si vogliono ottenere e viene eseguita in
diverse modalità quando il vetro è ancora viscoso.
Ricottura:
consiste in un nuovo riscaldamento del vetro fino alla temperatura di
ricottura e serve a ridurre le possibilità che il prodotto finale si rompa a causa di irregolarità nelle fasi di riscaldamento o raffreddamento.
4.3.LA PRODUZIONE INDUSTRIALE DI LASTRE DI VETRO PIANO
Il
metodo attualmente più usato per ottenere il vetro piano è quello ideato negli
anni Cinquanta e noto come processo Pilkington; Il prodotto che si ottiene (detto
float glass) ha sostituito le lastre ottenute per tiratura del vetro fuso.
Nel
processo Pilkington, la pasta vitrea, dopo esse stata fusa in un crogiolo alla
temperatura di 1100 °C, viene versato in una vasca piena di stagno fuso; il
vetro si allarga e galleggia sulla superficie del metallo, per questo si parla
di float glass (in inglese to float vuol dire galleggiare) andando a formare
una lastra perfettamente piana e uniforme.
Osserva questo VIDEO che illustra la produzione del float glass (il video ha le didascalie in inglese, ma lo potrete seguire senza troppo sforzo)
Così realizzato, il vetro non ha più
bisogno essere levigato o di una ulteriore ricottura, come accadeva nella
tiratura, ed è in grado di subire eventuali trattamenti che gli conferiscano le
prestazioni volute.
Tra
questi trattamenti possiamo ricordare:
-la
modifica della composizione della pasta di vetro, per la produzione di vetricolorati
e vetri speciali;
-la
trasformazione della superficie, come la molatura o la smerigliatura;
-il deposito sulla superficie del vetro di
strati sottili di altri materiali per la fabbricazione di specchi, di vetri
smaltati, o di vetri che permettono il risparmio energetico;
-l’indurimento
ottenuto con la tempra per la produzione di vetri di sicurezza.
la linea di fabbricazione del float glass |
Il vetro
piano viene poi consegnato ai trasformatori sotto forma di lastre di grandi
dimensioni, pronte per essere tagliate, manualmente o mediante impianti a programmazione
computerizzata, nelle misure desiderate
4.4.LA PRODUZIONE INDUSTRIALE DEL VETRO CAVO
Il grande successo del vetro come materiale per contenitori alimentari inizia verso la fine del 1600 quando, nella regione francese dello Champagne, si notò che il vino si conservava meglio in bottiglie di vetro anziché in altri tipi di contenitori. Da allora si diffuse il suo impiego anche per tutti gli altri prodotti alimentari in generale. Le ragioni di una tale scelta sono da ricercare nelle qualità che offre il vetro: trasparenza, lavabilità, inalterabilità e totale riciclabilità.
Originariamente i contenitori in vetro cavo, rappresentati da bottiglie, vasi, flaconi, bicchieri e calici, era prodotti artigianalmente per soffiatura; oggi invece, a parte le produzioni artistiche di grande pregio, si ottengono da un procedimento di soffiatura del materiale fuso in stampi.
Le fasi di produzione si possono così sintetizzare:
-Fusione.
-Formatura.
-Ricottura.
-Controllo qualità.
Dal forno di fusione il vetro fuso cola in gocce in uno stampo, detto stampo abbozzatore (posto in posizione capovolta rispetto al prodotto finale). Il prodotto così ottenuto, detto abbozzo viene soffiato e trasferito nello stampo finitore, dove un forte getto d’aria lo fa aderire alle pareti dello stampo determinando la cavità interna. Dopo il lento raffreddamento, che serve a garantire superfici di buona qualità si procede alla ricottura che consente di eliminare le tensioni del vetro.
Osserva questo VIDEO sulla produzione delle bottiglie in vetro
Originariamente i contenitori in vetro cavo, rappresentati da bottiglie, vasi, flaconi, bicchieri e calici, era prodotti artigianalmente per soffiatura; oggi invece, a parte le produzioni artistiche di grande pregio, si ottengono da un procedimento di soffiatura del materiale fuso in stampi.
la produzione del vetro fuso |
Le fasi di produzione si possono così sintetizzare:
-Fusione.
-Formatura.
-Ricottura.
-Controllo qualità.
Dal forno di fusione il vetro fuso cola in gocce in uno stampo, detto stampo abbozzatore (posto in posizione capovolta rispetto al prodotto finale). Il prodotto così ottenuto, detto abbozzo viene soffiato e trasferito nello stampo finitore, dove un forte getto d’aria lo fa aderire alle pareti dello stampo determinando la cavità interna. Dopo il lento raffreddamento, che serve a garantire superfici di buona qualità si procede alla ricottura che consente di eliminare le tensioni del vetro.
Osserva questo VIDEO sulla produzione delle bottiglie in vetro
5.RICICLARE IL VETRO
Il ciclo chiuso del vetro |
Il vetro
è l’unico materiale a possedere una dote preziosa: la riciclabilità totale. Il
riciclaggio del vetro consente di risparmiare tutte le materie prime (minerali,
sabbia) necessarie per la sua produzione. Il vetro è il materiale “ecologico”
per eccellenza. Non è inquinante ed è riutilizzabile per un numero illimitato
di volte.
Se abbandonata, una bottiglia di questo materiale si decompone solo dopo 4.000 anni. Per questo, è fondamentale separare accuratamente il vetro. Ovviamente, il cosiddetto “rottame di vetro” non può essere riciclato così com’è, deve essere sottoposto a numerose verifiche per eliminare le numerose “impurità” che contiene.
Se abbandonata, una bottiglia di questo materiale si decompone solo dopo 4.000 anni. Per questo, è fondamentale separare accuratamente il vetro. Ovviamente, il cosiddetto “rottame di vetro” non può essere riciclato così com’è, deve essere sottoposto a numerose verifiche per eliminare le numerose “impurità” che contiene.