La trasformazione agroalimentare è un processo tecnologico ed
economico che crea un valore aggiunto ad un prodotto agricolo consentendone
l'utilizzazione in forma e condizioni differenti rispetto a quelle originarie
al momento della raccolta.
Si definiscono tre tipi di trasformazione:
Trasformazione fisica: il prodotto agricolo subisce trattamenti che
ne modificano l'aspetto, lo stato fisico, la consistenza, la struttura, la
composizione chimico-nutritiva, le proprietà organolettiche, la digeribilità,
al fine di migliorarne le caratteristiche come bene alimentare o per renderlo
un bene alimentare a tutti gli effetti.
Trasformazione nel tempo: il prodotto agricolo subisce trattamenti
che permettono il consumo prolungato nel tempo o il trasporto a distanza. La
trasformazione nel tempo è detta genericamente conservazione e assume
denominazioni specifiche secondo il tipo di trattamento.
Trasformazione nello spazio: il prodotto agricolo subisce trattamenti
che ne rendono possibile la commercializzazione in mercati fisicamente distanti
dai punti di raccolta. La trasformazione nello spazio è detta genericamente
commercializzazione.
La distinzione fra le differenti tipologie di trasformazione, in
molti casi, è puramente formale in quanto si possono fra loro integrare, come
succede, ad esempio, per la trasformazione fisica e la conservazione, oppure
per la conservazione e il trasporto, rendendoli talora inscindibili in quanto il trasporto comporta, quasi sempre, processi di conservazione che ne garantiscono la durata fino al momento della vendita.
Ad esempio, i processi di produzione dei latticini (formaggio,
yogurt, ecc.) sono al tempo stesso di trasformazione fisica e conservazione a
carico del latte. Allo stesso modo la comune bistecca, apparentemente simile al prodotto
originale, ha subito ben tre trasformazioni: una fisica (macellazione e
frollatura), una nel tempo (conservazione in refrigerazione), una nello spazio
(trasporto e commercializzazione).
I PRINCIPALI ALIMENTI E LE LORO TRASFORMAZIONI
1. Cereali
2. Frutta,
Verdura e Legumi
3. Latte
e derivati, uova
4. Carne e pesce
5.
Condimenti
6.
Bevande
1.I
CEREALI
I
cereali della famiglia delle graminacee quali il grano, il riso e il mais, sono
tra i primi vegetali coltivati dall’uomo. Sia i Europa che in America ed in
tutto il mondo asiatico sono ancora oggi i prodotti principali per la
preparazione dei cibi più consumati. Anche l'orzo, la segale, l'avena, il
miglio sono cereali altrettanto diffusi.
Contengono
CARBOIDRATI (sotto forma di amido, in particolar modo nel riso e nel mais) e
SOLO SE INTEGRALI contengono FIBRE, VITAMINE (del gruppo B) e SALI MINERALI.
Sono
quindi alimenti prevalentemente ENERGETICI
1.1 IL GRANO
Detto
anche frumento (triticum vulgare), è coltivato in tutto il mondo nelle sue due
specie: grano tenero (adatto alla produzione di farine per la panificazione) e
grano duro (tipico dei climi caldo-aridi del mediterraneo adatto alla
pastificazione). Il grano è il cereale più importante dopo il riso ed è quello
che più facilmente si adatta ad ogni tipo di terreno in condizioni climatiche
diverse. La semina del grano, nei nostri territori, avviene generalmente in
autunno e la raccolta si effettua nella tarda primavera con speciali macchine
dette mietitrebbiatrici che sono in grado di svolgere più funzioni come la
mietitura, la separazione dei chicchi dalle spighe portando via la buccia
esterna detta pula e formando i covoni cilindrici con la paglia degli steli.
il grano |
1.1.1.Il pane [VIDEO]
Per la
maggioranza dei popoli il pane è l’alimento fondamentale; a seconda delle
lavorazioni cui è sottoposta la farina, ha un discreto apporto di vitamine e
sali di calcio, di fosforo e ferro.
le diverse tipologie di pane prodotte in Italia |
confronto tra l'apporto energetico di diversi tipi di pane |
Ingredienti
Farina
tipo 0 (ottenuta dal amacinazione di grano tenero o, in alcuni casi, di grano
duro)
Acqua
(50% del peso della farina)
Lievito
Sale
Fasi Di Produzione
1.
Impasto
2.
Foggiatura in forme
3.
Lievitazione
4.
Cottura
1.1.2.La pasta [VIDEO]
dati sulla produzione di pasta in Italia |
A
differenza del pane, la pasta viene prodotta da grandi aziende chiamate
pastifici.
Ingredienti
Semola (ottenuta
dalla macinazione di grano duro, tiene bene la cottura e non diventa un ammasso
colloso come con la farina bianca)
Acqua
Sale
Fasi Di Produzione
1)
impasto: la semola di grano duro viene impastata con acqua dall’impastatrice
meccanica;
2)
gramolatura: successivamente l’impasto viene schiacciato e reso elastico ed
omogeneo da una macchina detta gramolatrice o gramola;
3)
trafilatura: a questo punto l’impasto viene fatto passare di forza attraverso
una matrice con fori sagomati secondo la forma voluta e tagliato poi nella
lunghezza desiderata da una taglierina;
4)
essiccazione: messa a riposo in appositi locali, la pasta viene fatta essiccare
con circolazione di aria calda per eliminare l’umidità del prodotto;
5) a
questo punto avviene il confezionamento in pacchi o scatole di cartone fatto
con apposite macchine.
La
pasta, pronta per la distribuzione, contiene il 70% circa di glucidi, il 10%
circa di proteine, sali minerali come calcio, fosforo, ferro e vitamine come la
B1,B2,PP.
1.2.IL
RISO [VIDEO]
La
pianta del riso, originaria dell’Asia sud orientale,
ha bisogno di terreni sommersi d'acqua mossa, detti risaie: la semina si
effettua in primavera e la raccolta nei mesi di settembre-ottobre. In Italia le
regioni settentrionali, grazie alle favorevoli condizioni ambientali, producono
abbondantemente un riso che occupa i primi posti in Europa come qualità e che
viene consumato maggiormente rispetto alle regioni del sud dove è più alto il
consumo di grano duro sotto forma di pasta.
risaie in Piemonte |
Il riso
viene diviso dalla pianta con la trebbiatura, dopodiché subisce dei trattamenti
di raffinazione per aumentarne la conservabilità. Viene eliminata la “buccia”, l’involucro
esterno detto cariosside che è più facilmente deperibile e cioè sottoposto a
brillatura. Si tratta dell’asportazione dell'involucro esterno dei chicchi e
lucidatura con polveri minerali che in definitiva lo impoveriscono di gran
parte delle proteine, vitamine e Sali minerali, per questo è sottoposto ad
altri trattamenti come l’arricchimento che si ottiene immergendo il riso
raffinato in una soluzione di vitamine.
La frutta
fresca risulta composta dall’80% di acqua, ma il restante 20% è un’importante
fonte di VITAMINE, SALI MINERALI e ZUCCHERI. Il consumo di frutta è aumentato
considerevolmente nell’ultimo secolo grazie alle tecniche produttive e di
conservazione (uso dei frigoriferi - magazzino) che mantengono le
caratteristiche organolettiche delle frutta. Anche la diffusione della frutta
secca è notevolmente aumentato, ma l’alto contenuto di GRASSI e di ZUCCHERI (dal
30% al 75%) rendono questo alimento molto ricco di calorie, da consumarsi
quindi con moderazione.
2.2.ORTAGGI E VERDURE
I
prodotti orticoli sono molto numerosi e differenti fra loro. L’uomo coltiva
ortaggi e verdure per le foglie (lattughe, cavoli, bietole, spinaci ecc) ma
anche per le altri parti aeree della pianta (zucche, carciofi, melanzane,
peperoni ecc). Alcuni prodotti dell’orto vengono utilizzati invece per la parte
sotterranea (carote, patate, cipolle ecc.).
Sono
invece ricchi di VITAMINE e SALI MINERALI. Per il loro apporto di FIBRE, come
la cellulosa, svolgono un’azione depurante dell’intestino.
i benefici di frutta e verdura in base ai colori |
2.3.I
LEGUMI
Sono
coltivati dall'uomo fin dal 10.000 a.C., per la produzione dei semi di fagioli,
ceci, piselli, lenticchie, fave, lupini, ecc.
In una
dieta alimentare equilibrata, uniti ai cereali, POSSONO ALTERNARSI EGREGIAMENTE
ALLA CARNE E AI FORMAGGI, per il loro contenuto di PROTEINE e CARBOIDRATI.
Contengono inoltre VITAMINE (dei gruppi B, A, E e D) e SALI MINERALI.
I legumi
freschi possono essere sottoposti a conservazione prolungata per un consumo fuori
stagione, mediante esiccazione, lessatura e conservazione in contenitori di
vetro sterilizzati, o anche attraverso mla surgelazione.
raffronto tra l'apporto nutrizionale di un piatto di lenticchi (400gr) e e uno di carne (100gr) |
3. LATTE
E DERIVATI, UOVA
3.1 LATTE
E DERIVATI [VIDEO]
il latte |
Il latte
è il primo nutrimento dell’uomo e contiene tutti i fondamentali principi
nutritivi, per questo motivo si dice che il latte è un alimento completo. Commercialmente
il latte più diffuso è il latte di vacca intero costituito da GRASSI (3,5% del
peso), ZUCCHERI (4,5%del peso), PROTEINE (3,5% del peso), SALI MINERALI e VITAMINE.
Prima di
entrare nella rete di vendita il latte subisce una serie di trattamenti che
sono:
Pastorizzazione (Latte Fresco): dopo essere raffreddato
da 37°C (temperatura del latte appena munto) a 4°C; si alza la temperatura a
72°C per 15 minuti per eliminare l’azione di germi patogeni. Si ottiene così:
Denaturazione
del 10-15% delle sieroproteine
Distruzione
fino al 10% della vitamina C ed in misura minore della vitamina B1
Sterilizzazione UHT (Latte a Lunga Conservazione) che
consiste nell’innalzare la temperatura
tra i
110° e i 140° C per almeno 2 secondi. Questo processo distrugge ogni forma di
vita
microbica
alterando però le qualità organolettiche del latte;
Denaturazione
del 10-90% delle sieroproteine
Riduzione
fino al 30% di vitamina C, B1 e B12
Uno dei
migliori sistemi per conservare il latte è la produzione dei derivati del latte
3.1.1.I formaggi.
I
formaggi sono prodotti alimentari derivanti dalla coagulazione della caseina (la
principale proteina contenuta nel latte) del latte a opera di fermenti lattici
che si ricavano dal caglio, una sostanza coagulantge che si ottiene dallo
stomaco di vitello. Il loro notevole valore nutritivo e calorico deriva dal contenuto
di PROTEINE, GRASSI e SALI MINERALI.
Per
preparare un formaggio sono necessari anche diversi mesi, hanno sapore diverso
in relazione all'animale di provenienza ed alla sua alimentazione. La
classificazione dei formaggi può essere fatta secondo:
Il tipo
di latte (vaccini, pecorini…)
La
stagionatura (freschi, stagionati)
Il
contenuto in grassi (grassi, magri)
La
consistenza della pasta (molle, dura).
Fasi Di Produzione Del Formaggio
Cagliatura
Il latte
viene riscaldato e si aggiunge un po’ di caglio per farlo addensare. La cagliata
viene spezzata in piccoli granelli
Compressione
La pasta
viene collocata in uno stampo con sopra un peso per darle forma
Sgocciolatura
La pasta
deve sgocciolare per far colare il siero
Salatura
Il
formaggio viene salato per poterlo conservare più a lungo
Stagionatura
Molti
formaggi non vengono consumati freschi, ma vengono riposti in cantine a
temperatura controllata per acquisire le qualità organolettiche desiderate.
3.1.2.Gli Yogurt [VIDEO]
Anche
gli YOGURT sono di antichissima origine, ottenuti per coagulazione del latte senza
sottrazione del siero per azione dei batteri lattici specifici:
•Streptococcus
thermophilus
•Lactobacillus
delbrueckii
che
trasformano il lattosio in acido lattico conferendo il caratteristico sapore acidulo
al prodotto.
Lo
yogurt è presente in commercio in tipologie diverse: diverso contenuto in
grasso, addizionato di frutta, cereali o altri alimenti che possono migliorarne
le qualità nutrizionali, garantendo sempre la presenza preponderante dello
yogurt (almeno 70%).
3.2.UOVA
Le uova
sono fondamentali nell’alimentazione umana e sono la base per la produzione di
tanti prodotti alimentari come i dolci, i biscotti, le torte, la pasta
all’uovo. Quelle più utilizzate, dal punto di vista commerciale, sono le uova di
gallina.
Le uova
sono cellula germinali femminili costituite essenzialmente da un guscio di carbonato
di calcio all’interno del quale vi è la cellula ver a propria, il tuorlo, di
colore giallo intenso e di forma sferica, sospesa nell’albume.
Le uova
hanno un alto valore nutritivo: il tuorlo e l’albume contengono il 13% di PROTEINE,
il 12 % circa di GRASSI, CARBOIDRATI, VITAMINE e SALI MINERALI, il restante è ACQUA.
le uova |
4.CARNE
E PESCE
4.1.LA CARNE
Con il
termine carne si intendono comunemente le parti commestibili degli animali, e cioè
i muscoli, gli organi interni, e le interiora o frattaglie.
Dal
punto di vista commerciale le carni vengono suddivise in carni bianche, carni
rosse e carni nere: questa classificazione dipende dal colore che assumono le
carni dopo la macellazione, sia dalla tipologia di animali da cui derivano. Le
carni rosse derivano dai bovini, equini, ovini caprini e suini. Le carni nere
sono ottenute dalla cacciagione, mentre nelle carni bianche non vanno
considerate solo pollame e conigli, ma anche la carne di animali giovani come
vitello agnello capretto e suinetto che in età adulta vengono annoverati fra le
carni rosse.
la carne |
La carne
è una fonte concentrata di PROTEINE che non solo sono di alto valore biologico
e, a differenza di quelle contenute nei legumi, sono più facilmente
assimilabili, pertanto è specificatamente indicata per i soggetti a rischio (bambini.
adolescenti. donne in gravidanza, anziani). La carne è anche una buona fonte di
SALI MINERALI (ferro e zinco) e di diverse VITAMINE del gruppo B e A (in
particolare il fegato). È chiaro che la carne non è indispensabile nella dieta,
come testimonia il gran numero di vegetariani che hanno una dieta nutrizionalmente
adeguata, ma è altrettanto vero che l'inserimento di prodotti di origine
animale rende più facile il raggiungimento delle dosi giornaliere di diversi nutrienti.
Ecco perché la dieta deve essere equilibrata e varia. Inoltre, per soddisfare
il fabbisogno proteico con gli alimenti del regno vegetale, occorre ingerire
volumi di alimenti superiori alle dosi normali e possedere conoscenze
nutrizionali adatte per praticare le scelte più opportune.
Il
consumo della carne avviene solitamente quando è cotta, ma anche cruda al
naturale come nel carpaccio o alla tartara. La carne viene pure stagionata,
salata ed affumicata producendo così salumi e insaccati.
4.2 IL PESCE
Con il
termine pesce, inteso in senso alimentare, si comprendono gli alimenti
derivanti dalla pesca, comprendenti molluschi (calamari, totani, polpi, seppie,
moscardini), crostacei (gamberi, scampi, aragoste, astici, granchi e granseole,
canocchie) e pesci propriamente detti, etc. Per la normativa europea dal
gruppo, definito PRODOTTI DELLA PESCA si escludono i molluschi bivalvi vivi
(cozze e vongole), gasteropodi marini vivi, echinodermi vivi (ricci di mare), e
tutti i mammiferi, rettili e anfibi, che costituiscono categorie differenti.
il pesce |
La carne
di pesce è generalmente bianca, ad eccezione di alcune specie (tonno, salmone,
anguilla) nelle quali si presenta rossastra
A causa
dello scarso tessuto connettivo, la compattezza della carne di pesce, è
inferiore rispetto alle altre carni, ma chimicamente è simile a quella degli
altri animali ed è anche migliore dal punto di vista nutrizionale. Il pesce è
più digeribile della carne ed è ricco di PROTEINE, relativamente POVERO DI
GRASSI e con alto contenuto di SALI MINERALI (fosforo, iodio, fluoro) e
VITAMINE.
Fino da
epoche remote, l’uomo si è procurato il pesce in mare, laghi, fiumi e oggi,
finalmente, riesce ad allevare pesci con tecniche che abbiamo analizzato nel
paragrafo riguardante la pesca. Il pesce è però facilmente deperibile a
temperatura ambiente, per cui sono state sviluppate nel tempo diverse tecniche
di conservazione quali l’essiccazione, la salagione, l’affumicamento e la
surgelazione.
Nell’essicazione
i pesci, dopo essere stati lavati ed eviscerati, viene legati a coppie ed
appesi a dei tralicciad asciugare per circa tre mesi fino a perdere l/85% del
contenuto d’acqua. Prima del consumo vanno reidratati.
essiccazione dello Stoccafisso (merluzzo) |
La
salagione è un metodo di conservazione degli alimenti molto antico che consiste
nel porli (dopo la pulitura) sotto uno strato di sale e pressati con un peso; essendo
il sale un composto igroscopico (cioè che assorbe acqua) esso elimina l'acqua
dagli alimenti bloccando le funzioni vitali dei microrganismi. Questo metodo
comporta però una perdita delle sostanze nutritive degli alimenti, specialmente
di sali minerali e vitamina C.
filetti di baccalà (merluzzo conservato sotto sale) |
L’affumicatura [VIDEO] è una forma di conservazione degli alimenti che ha origine nell'antichità e consiste
nell'esporre un prodotto alimentare al fumo provocato dalla combustione di
legna. Questo processo di conservazione, confrontato con la messa sotto sale si
distingue per la grande efficienza e si differenzia in quanto il sale assume
l'umidità dai cibi senza intaccarne le qualità organolettiche originali, mentre
nell'affumicatura i sapori vengono fortemente alterati a seconda del tipo di
legno utilizzato.
affumicatura del salmone |
Ovviamente
il metodo di conservazione più moderno è la surgelazione. La surgelazione è un
procedimento che avviene a livello industriale, perché comporta un raggiungimento
di temperature tali per cui sono necessari macchinari appositi; la congelazione
invece è un procedimento "casalingo", che può essere effettuato nel
freezer di qualsiasi cucina.
La
surgelazione avviene in tempi rapidissimi, può raggiungere in fase iniziale
anche temperature inferiori ai -80°, non supera mai la temperatura di -18. La
differenza sostanziale fra i due processi riguarda la formazione dei cristalli
di ghiaccio. Nel caso della surgelazione, avviene in tempi così rapidi e a
temperature così basse che i cristalli di ghiaccio che si formano sono di
piccolissime dimensioni. Nel caso della congelazione, invece, I cristalli sono
più grandi, comportano la rottura delle strutture cellulari, una maggiore
perdita d'acqua quando avviene il processo di scongelamento, e insieme
all'acqua, anche di sostanze nutritive. Questo fa sì che un prodotto surgelato,
una volta riportato a temperatura ambiente, sia simile o identico al prodotto
fresco; il prodotto congelato, invece, a causa dell'acqua persa e alla rottura
delle strutture cellulare, appare meno compatto.
Nel caso
del pesce la surgelazione avviene sulle grandi navi oceaniche da pesca: appena
pescato il pesce viene svuotato, lavato e immediatamente conservato nei surgelatori.
5.I
CONDIMENTI
I
condimenti con il loro apporto di sostanze energetiche e di riserva hanno il
compito di rendere i cibi più appetibili e gustosi. Appartengono ad essi i
cosiddetti GRASSI che, solitamente sono distinti in GRASSI INSATURI DI ORIGINE
VEGETALE (olio di oliva, di semi e margarina) e GRASSI SATURI DI ORIGINE
ANIMALE (burro, strutto e panna).
5.1.L’OLIO
D'OLIVA [VIDEO]
Si
ricava dai frutti dell’olivo, tipica pianta dell’area mediterranea.
la produzione dell'olio d'oliva |
Sia gli
antichi Greci che i Romani riconoscevano
all'olio di oliva virtù nutrizionali e curative. L’olio extra-vergine di oliva
è POVERO DI GRASSI SATURI e grazie all'alto contenuto di acido oleico, ha una
azione protettiva sul cuore e sulle arterie, rallenta l'invecchiamento osseo,
previene l'arteriosclerosi e abbassa il livello del colesterolo.
Dopo la
raccolta le olive vengono dapprima lavate e poi sottoposte alla frangitura
meccanica per formare una poltiglia di polpa e nocciolo. Successivamente la
poltiglia ottenuta subisce l’azione della spremitura tramite presse idrauliche
e si ricava una emulsione di acqua e olio. L’olio viene separato dall’acqua mediante
centrifugazione. Il prodotto ottenuto è olio extra vergine di oliva. Dai residui
della prima lavorazione (sanse) si ottengono oli di qualità inferiore. Da 100
kg di olive si ricavano mediamente 20-24 Kg di olio.
5.2.IL BURRO [VIDEO]
il burro |
5.3.LO
ZUCCHERO [VIDEO]
Zucchero è il nome comune del saccarosio che costituisce il più comune dei GLUCIDI.
Zucchero è il nome comune del saccarosio che costituisce il più comune dei GLUCIDI.
Nei
Paesi a clima temperato lo zucchero si ricava dalla barbabietola da zucchero
(beta vulgaris), in quelli tropicali dalla canna da zucchero (Saccharum
officinarum)
Per
ottenere lo zucchero di barbabietola si comincia con la trinciatura, compiuta
da macchine tagliatrici che affettano
i tuberi riducendoli in strisce sottili (fettucce). Successivamente le fettucce
vengono a contatto con acqua calda a circa 80°C cedendo lo zucchero che
contengono per diffusione. A questo punto si procede con la depurazione che
consiste nell’eliminazione di sostanze estranee che impediscono la
cristallizzazione dello zucchero. L’operazione seguente è detta concentrazione
e consiste nell’evaporazione dell’acqua ricavando così uno sciroppo denso che
passa alla cottura e centrifugazione per separare i cristalli di zucchero dal
resto della soluzione.
6.LE
BEVANDE
Si
intendono bevande tutti i liquidi, oltre l’acqua, ottenuti artificialmente
dall’elaborazione della frutta e dalle piante o dall’unione di acqua con vari
succhi . Le bevande sono ottenute anche per infusione di foglie, fiori e dalla
fermentazione alcolica di liquidi zuccherini.
6.1.IL VINO
Il vino
è ricavato dalla trasformazione degli zuccheri tramite la fermentazione
alcolica del mosto dell’ uva, il frutto della pianta di vite.
La vite cresce molto bene con un clima temperato e su terreni
argillosi; I frutti sono delle bacche (acini) di forma e colore variabili e si distinguono in uve da tavola e da vino. Ogni varietà di vite ha caratteristiche organolettiche dei frutti molto diverse: i vitigni vengono impiantati a seconda del tipo di vino che si vuol produrre. i viticoltivatori italiani sono fra i primi al mondo per la qualità
e quantità di vino prodotto grazie alla posizione geografica dell’Italia, alla
natura dei terreni coltivabili e alle eccellenti tradizioni.
il vino |
La
produzione del vino comincia con la vendemmia, ossia la raccolta dei grappoli
d’uva
tagliati
a mano, seguita dalla pigiatura dei grappoli tramite un torchio. Si ottiene
così il mosto, un liquido ricco di sostanze zuccherine, che viene separato
dalle vinacce (residuo solido formato dalle bucce, dai raspi e
dai vinaccioli).
Il mosto
viene messo nei tini per un periodo che va dai 10 ai 15 giorni in cui si
sviluppa la fermentazione primaria (trasformazione del glucosio dell’uva in
alcol etilico ed anidride carbonica) ad opera di particolari microrganismi detti
saccaromiceti. Trascorso il periodo di fermentazione primaria si procede alla
svinatura, ovvero il travaso dai tini alle botti, dove avviene la fermentazione
secondaria: durante questa fase i residui organici sospesi nel liquido si
depositano sul fondo da dove vengono eliminati per mezzo di ulteriori travasi
in altre botti. Per
rendere il vino idoneo al consumo, esso viene filtrato per eliminare
completamente gli eventuali residui rimasti in sospensione.
Quando
si produce vino di alta qualità si provvede all’invecchiamento che avviene in botti
di legno per far sì che il prodotto acquisisca una maggiore concentrazione
alcolica e un gusto particolare in funzione del tipo di legno.
L’imbottigliamento
avviene tramite macchine che provvedono anche alla sigillatura e all’etichettatura. L’ultima operazione riguarda il confezionamento in scatole di cartone o cassette di legno per essere spedite in tutto il mondo.
In commercio esistono più di 200 marche di vino di qualità superiore che recano la sigla DOS (denominazione di origine semplice) VQPRD (vino di qualità prodotto in regione limitata) DOC (Denominazione di Origine Controllata) DOCG (Denominazione di Origine Controllata Geografica) per i vini di grande pregio e costo molto elevato, IGT (vino a indicazione geografica tipica).
In commercio esistono più di 200 marche di vino di qualità superiore che recano la sigla DOS (denominazione di origine semplice) VQPRD (vino di qualità prodotto in regione limitata) DOC (Denominazione di Origine Controllata) DOCG (Denominazione di Origine Controllata Geografica) per i vini di grande pregio e costo molto elevato, IGT (vino a indicazione geografica tipica).