Comprendere il concetto di alimento
Classificare gli alimenti in base al loro valore nutritivo
Individuare le regole per una corretta alimentazione
Classificare gli alimenti in base al loro valore nutritivo
Individuare le regole per una corretta alimentazione
COSA TI SERVE PER COMINCIARE?
Conoscere le principali tecniche di coltivazione e produzione degli alimenti
Conoscere le principali tecniche di allevamento a scopi alimentari
INDICEConoscere le principali tecniche di coltivazione e produzione degli alimenti
Conoscere le principali tecniche di allevamento a scopi alimentari
1.IL METABOLISMO
2.GLI ALIMENTI
3.FABBISOGNO ENERGETICO E CALORIE
4.LA DIETA E LA PIRAMIDE ALIMENTARE
5.ALIMENTAZIONE E IMPATTO AMBIENTALE
1.IL METABOLISMO
Il
nostro corpo consuma energia continuamente, per mantenere la temperatura
corporea, per respirare, per far battere il cuore, nel processo di digestione,
per pensare, e anche quando dormiamo. L’insieme di queste attività si definisce
metabolismo basale.
![]() |
il metabolismo basale |
Chi
si muove quotidianamente (cammina, fa le scale, va in bicicletta) o pratica
sport, consuma più energia, aumentando così il metabolismo.
![]() |
le componenti del metabolismo umano |
Dobbiamo
ricordare che un buono stato di salute, anche da adulti, dipende sia
dall’alimentazione equilibrata che da uno stile di vita attivo fin da bambini.
Anche per questo è importante dedicarsi all’esercizio fisico con regolarità,
senza necessariamente praticare sport a livello agonistico. È sufficiente
spostarsi a piedi quando è possibile, fare le scale ed evitare l’ascensore,
trascorrere il tempo libero giocando con gli amici all’aria aperta, invece che
guardare la televisione e dedicarsi a videogiochi e computer. Così
possiamo migliorare il funzionamento e la crescita di tutti gli organi e tessuti
che compongono il nostro corpo (compreso il cervello), e favorire il consumo
energetico, bruciando le calorie assunte in eccesso con gli alimenti.
2.GLI ALIMENTI
Per
alimento si intende qualunque sostanza che, introdotta nell’organismo, viene
digerita, assimilata e distribuita e contribuisce al mantenimento delle
funzioni del corpo, alla crescita e al rinnovamento delle parti che lo
compongono.
Gli
alimenti hanno dunque funzioni diverse:
Funzione
energetica. Forniscono l’energia necessaria per mantenere la temperatura del
corpo, per le varie funzioni dell’organismo e per compiere lavoro.
Funzione plastica: forniscono il materiale cellulare per costruire nuovi tessuti o
riparare quelli invecchiati.
Funzione
protettiva. Sviluppano e rinforzano i sistemi di difesa dell’organismo
Funzione
regolatrice. Forniscono elementi indispensabili alle trasformazioni chimiche
che regolano le funzioni dell’orgamismo
Funzione
di riserva: Provvedono all’accumulo di una certa quantità di materiali di
riserva, da utilizzare in caso di necessità
In
base a queste considerazioni gli alimenti vengono raggruppati secondo i
principi nutritivi (o nutrienti) che li compongono e che vengono comumenente
classificati in principi organici (carboidrati, grassi, proteine e vitamine) e
principi inorganici (sali minerali e acqua).
![]() |
i nutrienti |
1.
I carboidrati (o glucidi) hanno quasi esclusivamente funzione energetica e
costituiscono il principale combustibile per l’attività delle cellule
muscolari, nervose ecc. fornendoci un materiale energetico pronto all’uso. I
cibi maggiormente ricchi di carboidrati sono il pane, la pasta, i dolci e le
patate.
2.
Le proteine (o protidi) possono venire utilizzate per ricavare energia, ma
rappresentano soprattutto i mattoni per la costruzione e la manutenzione del
nostro corpo (coke la cicatrizzazione delle ferite e la riparazione dei
tessuti). Esse sono formate da catene di unità chiamate amminoacidi de quali
esistono 20 tipi diversi, di cui otto essenziali per la vita. Le principali
fonti di proteine sono gli alimenti di origine animale quali uova, carne,
pesce, latte e formaggi e alcuni alimenti vegetali come i legumi.
3.
I grassi (o lipìdi) rappresentano circa il 15% del nostro peso e costituiscono
la nostra riserva energetica più importante. Sono inoltre i componenti principali
delle membrane cellulari e di alcuni ormoni indispensabili per la vita (ormoni
steroidei) oltre a trasportare le vitamine dette liposolubili: A, D, E, K.
I
grassi vengono depositati sotto la cute e intorno agli organi interni dove
svolgono un’azione isolante e di protezione. Quando vengono assunti in eccesso,
si depositano anche intorno e dentro agli organi come cuore, fegato e pancreas
provocando seri danni. Le principali fonti di grassi sono i condimenti (olio,
burro e margarina) e i cibi di origine animale, quali carni e formaggi.
4.
Le vitamine non hanno funzioni energetiche ma sono indispensabili alla
produzione di alcuni enzimi, sostane indispensabili per far funzionare il
nostro organismo. Fegato e uova sono alimenti di origine animale ricchi di
vitamine, tra i vegetali le vitamine sono contenute soprattutto in agrumi,
verdure e cereali integrali.
5.
I sali minerali sono importantissimi per molte funzioni vitali: il sodio e il
potassio, ad esempio, controllano la regolazione idrica e la trasmissione degli
impulsi nervosi, il calcio interviene nella contrazione dei muscoli, il ferro è
contenuto nell’emoglobina ed è necessario al metabolismo cellulare, il fosforo
(con il calcio) è un costituente delle ossa.
6.
L’acqua costituisce circa il 60% del nostro peso corporeo ed è necessaria in
quanto rappresenta il solvente in cui avvengono tutte le reazioni chimiche del
nostro metabolismo. È indispensabile per la digestione, per il mantenimento
della temperatura corporea, per l’eliminazione delle impurità (urine e sudore).
L’acqua
si trova anche nei cibi che mangiamo, soprattutto frutta e verdura. Dobbiamo
idratare il nostro corpo bevendo frequentemente in modo che l’acqua sia sempre
presente in quantità sufficiente. Soprattutto quando si pratica sport.
![]() |
il fabbisogno id acqua del nostro organismo |
Alcune
sostanze devono essere obbligatoriamente assunte tramite l’alimentazione, in
quanto non possono essere prodotte partendo da altre molecole. In questa
categoria di sostanze, dette essenziali, vi sono alcuni amminoacidi e le
vitamine.
3.FABBISOGNO ENERGETICO E CALORIE
L’organismo
umano è come un motore e, per funzionare, ha bisogno di combustibile (fornito
dagli alimenti) e ossigeno (fornito dai polmoni). Per fabbisogno energetico si
intende la quantità di energia necessaria all’organismo le attività svolte
nell’arco delle 24 ore.
![]() |
la ripartizione del fabbisogno energetico durante la giornata |
Tutti
gli alimenti, dopo essere stati digeriti e assorbiti vengono bruciati
dall’organismo: questa trasformazione avviene con sviluppo di calore che è una
forma di energia (energia termica). L’unità di misura ufficiale dell’energia è
il joule (J, 1000j=kJ), ma per gli alimenti si usano ancora la vecchia unità di
musira: la caloria (cal, 1000cal=1kcal) e il suo multiplo kcal.
1cal=4,184J
La
quantità di energia fornita da un alimento dipende dalle sostanze che lo
costituiscono, mediamente i carboidrati forniscono 4cal/g, le proteine 4cal/g e
i grassi 9cal/g.
![]() |
le corrette proporzioni dei principi nutritivi |
Il
fabbisogno energetico di un individuo varia in base a diversi fattori (età,
sesso, clima, stato di salute, livello di attività), ma un’alimentazione
equilibrata dovrebbe prevedere, mediamente il 65% di carboidrati, il 15-20% di
proteine e il 10-20% di grassi per arrivare a
1800
calorie al giorno per le donne, 2400 calorie al giorno per gli uomini e 2300-3000
calorie al giorno per gli adolescenti.
Questo
tipo di alimentazione si avvicina molto alla cosiddetta dieta mediterranea,
ritenuta dagli studiosi una dieta molto corretta
4.LA DIETA E LA PIRAMIDE ALIMENTARE
Con
il termine dieta si intende il tipo e la quantità di alimenti che vengono
introdotti regolarmente nel nostro organismo.
Per
garantire al nostro organismo un apporto completo di nutrienti gli alimenti
sono stati divisi in cinque gruppi in base ai nutrienti di cui sono più ricchi:
Alimenti
plastici
1.Latte
e derivati
Questo
gruppo comprende alimenti quali il latte, lo yogurt, i latticini e i formaggi.
Essi forniscono in particolare il calcio, in una forma facilmente assorbibile e
utilizzabile da parte dell’organismo. Contengono anche proteine di ottima
qualità biologica e alcune vitamine (soprattutto B2 e A). Da preferire in ogni
caso quelli meno ricchi di grassi: il latte parzialmente scremato, i latticini
e i formaggi più magri.
2.Carne,
pesce, uova e legumi
Forniscono
soprattutto proteine di elevata qualità e oligoelementi (in particolare rame,
zinco e ferro in una forma facile da assimilare). Apportano, inoltre, vitamine
del complesso B (in particolare B12). Fra gli alimenti di questo gruppo sono da
preferire le carni magre e il pesce. Per le uova, un consumo accettabile per
persone sane è di 1 uovo due-quattro volte alla settimana. In questo gruppo
vengono inclusi anche i legumi secchi, perché essi, oltre a rilevanti quantità
di amido e fibra, forniscono quei nutrienti essenziali che sono caratteristici
della carne e del pesce, come ferro, oligoelementi e notevoli quantità di
proteine di buona qualità biologica.
Alimenti
energetici
3
Cereali e derivati, patate
Questo
gruppo comprende pane, pasta, riso e altri cereali minori quali mais, avena,
orzo, farro. I cereali e i loro derivati sono innanzitutto fonti di carboidrati
complessi (ed è per questo che vengono incluse nel gruppo anche le patate).
Inoltre apportano buone quantità di vitamine del complesso B e proteine che,
pur essendo di scarsa qualità, possono, se unite a quelle dei legumi, dare
origine a una miscela proteica di valore biologico paragonabile a quello delle
proteine animali. E opportuno inserire spesso nella propria dieta anche i
cereali integrali, che sono per loro natura più ricchi di fibra
4.
Grassi
Per
mantenere il proprio benessere è necessario introdurre una certa quantità di
grassi, ma senza eccessi. Questo gruppo di alimenti comprende sia i grassi di
origine animale sia quelli vegetali. Come grassi da condimento è consigliabile
privilegiare quelli di origine vegetale (in particolare l’olio extravergine di
oliva) rispetto a quelli di origine animale (come burro, panna, lardo, strutto
eccetera).
Alimenti
protettivi e regolatori
5.Frutta
e verdura
Apportano
in particolare fibra, beta carotene (carote, peperoni, zucca gialla,
albicocche, meloni...), vitamina C (agrumi, fragole, kiwi, pomodori,
peperoni...), altre vitamine e diversi minerali, come il potassio, oltre a
componenti minori (molti ad azione antiossidante) che svolgono una preziosa
azione protettiva. È bene che frutta e ortaggi siano sempre presenti sulla
tavola, a cominciare già dalla prima colazione ed eventualmente come spuntino.
Vanno preferiti quelli freschi, interi e di stagione rispetto ai succhi o alle
primizie.
La
dieta deve assicurare all’organismo, oltre alle proteine, ai grassi, ai
carboidrati e all’energia da essi apportata, anche altri nutrienti
indispensabili come l’acqua, le vitamine e i minerali. Poiché non esiste nessun
alimento “perfetto” che contenga in giuste quantità tutti i principi nutritivi
necessari, il modo più semplice e sicuro per garantire, in misura adeguata,
tutte le sostanze indispensabili è quello di variare il più possibile le scelte
e di combinare opportunamente i diversi cibi fra loro.
![]() |
i principi di una corretta alimentazione |
La
Piramide degli Alimenti, elaborata dal Dipartimento di Agricoltura degli Stati
Uniti, è un modello che descrive un regime alimentare e viene attualmente
indicato come fondamento di molte diete, intese come un insieme di regole per
gestire l’alimentazione e non necessariamente come schemi alimentari
esclusivamente dimagranti.
Come
strumento per comunicare in modo efficace quali e quanti cibi devono essere
preferibilmente assunti durante una settimana, e in quali proporzioni, il
modello nutrizionale utilizza la figura della piramide. Essa, però non dà
indicazioni quantitative, cioè porzioni, calorie o percentuali, piuttosto
fornisce indicazioni qualitative, ad esempio il privilegiare un certo tipo di
alimento rispetto a un altro o relative alla frequenza di assunzione (da
assumere tutti i giorni, oppure da assumere non più di un certo numero di volte
alla settimana).
![]() |
la piramide alimentare |
Nella
piramide alimentare gli alimenti vengono impilati e poiché la base é più grande
della punta, quelli che occupano la parte inferiore sono quelli privilegiati,
cioé che si possono assumere in quantità maggiore. Mano a mano che si sale
nella piramide, la quantità diminuisce (e la figura si restringe).
Ciò
significa che si riduce anche la loro importanza nella dieta di tutti i giorni.
In parole povere, gli alimenti in cima sono quelli da consumare con maggiore
attenzione, perché giudicati meno adeguati al mantenimento di un buon stato di
salute.
La
più famosa in assoluto è la piramide alimentare della Dieta Mediterranea, che ridistribuisce
gli alimenti favorendo l’uso quotidiano di frutta, verdura, legumi, cereali e
suoi derivati, diradando invece i consumi di carne (in particolare carne
rossa), pesce e uova.
Un’importante
caratteristica degli alimenti tipici della dieta Mediterranea è la loro
capacità di formare dei piatti unici, portate capaci di assicurare, da sole,
apporti nutritivi equilibrati e completi (pasta con legumi, pasta con ragù e
formaggio, minestrone con formaggio, spezzatino con patate, pizza napoletana).
![]() |
la composizione corretta del nostro piatto |
5.ALIMENTAZIONE E IMPATTO AMBIENTALE
La
nostra alimentazione ha un costo: non soltanto quello immediato che paghiamo
alla cassa, spesso l’unico di cui teniamo conto. Produrre alimenti costa,
soprattutto in termini ambientali. Agricoltura ed allevamento comportano la
produzione di grandi quantità di gas serra e l’utilizzo di una buona parte
delle risorse idriche disponibili. Per coltivare bisogna avere a disposizione
del terreno e questo significa deforestare, con conseguente perdita di
biodiversità. Il costo ambientale di agricoltura e allevamento diventa,
pertanto, determinante se guardiamo al futuro nostro e del pianeta. Scelte
alimentari intelligenti e sostenibilità ambientale dovrebbero andare di pari
passo: sono necessari pochi accorgimenti per renderlo possibile.
Per
la FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e Agricoltura,
una dieta che garantisca la massima sostenibilità ambientale deve presentare un
ridotto impatto sull’ambiente e deve essere adeguata dal punto di vista
nutrizionale, rimanendo nello stesso tempo economicamente sostenibile,
facilmente accessibile e culturalmente accettabile.
Dieta
e sostenibilità ambientale
Viviamo
in un mondo pieno di contraddizioni, un miliardo di persone soffre
quotidianamente la fame e rischia di morire per carenza di cibo, mentre un
miliardo e duecento milioni di persone sono obese o in sovrappeso, colpite da
malattie dovute ad un consumo eccessivo di cibo. Modificare la nostra dieta,
quindi, è non solo giusto ma necessario, se vogliamo vivere in salute, in un
mondo meno inquinato, nel rispetto dell’ambiente, garantendo a tutti
un’alimentazione adeguata.
![]() |
l'impronta ecologica della piramide alimentare |
![]() |
l'impronta idrica della piramide alimentare |
Una
dieta sostenibile è possibile, senza stravolgere le proprie abitudini e senza
dover abbracciare culture alimentari troppo distanti dalla propria. I tre
principi di base sono semplici:
consumare
meno;
sprecare
meno;
scegliere
alimenti la cui produzione abbia un ridotto impatto ambientale.
Il
tutto può essere declinato nella pratica seguendo poche indicazioni, di facile
realizzazione:
ACQUISTARE
PRODOTTI LOCALI
Acquistare
locale vuol dire privilegiare la filiera corta, cioè ridurre i passaggi tra i
produttori e i consumatori, con vantaggi di riduzione degli impatti ambientali,
È, infatti, evidente come più lungo sia il viaggio effettuato da un alimento,
maggiori siano l’inquinamento, i consumi di energia e le emissioni di gas serra
associate. Per esempio, per la loro stessa natura i frutti tropicali (tra cui
le banane) per arrivare nei nostri carrelli richiedono in primis il trasporto
ma anche molto packaging e un processo di conservazione. Acquistare locale vuol
dire anche sostenere la filiera italiana cioè quei prodotti alimentari le cui
materie prime derivano dall’agricoltura italiana e il cui processo di
trasformazione avviene totalmente nel nostro Paese. Infine acquistare locale
vuol dire favorire la biodiversità. Sotto la spinta dell’aumento della
produttività e dei profitti negli ultimi decenni si sono selezionate un numero
limitato di varietà di piante e di razze animali tutte caratterizzate da un
elevato rendimento, con un notevole impoverimento del loro patrimonio genetico.
Tale impoverimento determina anche la perdita della capacità di adattamento
delle specie alimentari ai cambiamenti ambientali in atto. In quest’ottica
riscoprire colture di nicchia, prodotti locali per i quali la distribuzione non
si sviluppa su grande scala, rappresenta una scelta importante per la
salvaguardia dell’ambiente e del gusto.
MANGIAMO
PRODOTTI DI STAGIONE
Se
mangiare frutta e verdura è importante, altrettanto importante è mangiarle nel
momento giusto. La frutta e la verdura hanno una propria stagionalità. L’uomo,
grazie alla tecnologia e alle importazioni, può potenzialmente mangiare in ogni
momento dell’anno qualsiasi alimento, mentre uno dei principi più importanti di
una dieta sana ed equilibrata è proprio nella varietà. Consumare frutta e
verdura di stagione aiuta a rispettare questo principio e a proteggere la
biodiversità. Inoltre i prodotti di stagione, soprattutto se locali, impiegano
poco tempo per arrivare sulle nostre tavole mantenendo così maggiore contenuto
di vitamine e nutrienti rispetto a quelle che, fuori stagione, oltre a essere
coltivati in serra (dove richiedono un’enorme quantità di energia per il
mantenimento dell’illuminazione e delle temperature di coltivazione) devono
fare molta strada e permanere nei frigoriferi prima di giungere sui banchi del
supermercato.
DIMINUIRE
I CONSUMI DI CARNE
L’attuale
modello industriale di allevamento animale è la causa di gravissimi problemi
ambientali: cambiamenti climatici, inquinamento, consumo di acqua, perdita di
biodiversità, deforestazione e consumo di risorse fossili. La gran parte della
carne che consumiamo proviene da proprio allevamenti industriali intensivi: per
ottenere 1 kg di carne di manzo sono quindi necessari circa 15 kg di cereali e
soia, 15.000 litri d'acqua e si emettono fino a 68 kg di CO2eq. E la produzione
di carne è in costante crescita: dal 1980 al 2010, il numero di polli destinati
al consumo umano è cresciuto del 169%, passando da 7,2 miliardi di animali a
19,4 miliardi. Nello stesso periodo, la popolazione di capre e pecore ha
raggiunto i 2 miliardi e la popolazione dei bovini è cresciuta del 17%
raggiungendo 1,4 miliardi. Se non vuoi rinunciare alla carne, cerca di ridurre
il numero di volte in cui la mangi a settimana e le porzioni, consumando meno
carne e di migliore qualità (prodotta localmente con metodi di allevamento estensivo)
e sostituendo il resto con altre fonti proteiche.
SCEGLIERE
I PESCI GIUSTI
1)
PREDILIGI il pesce pescato, rispetto a quello di acquacoltura;
2)
SCEGLI specie non in pericolo di estinzione;
3)
RISPETTA la regola della taglia legale di vendita delle specie;
4)
DAI LA PRECEDENZA al pescato locale, diversificando le specie;
5)
CONSIDERA la stagionalità delle specie.
Le
risorse ittiche non sono illimitate. In Italia quasi nessuno mangerebbe una
specie terrestre a rischio d’estinzione, mentre spesso questo avviene quando si
consuma del pesce come il baccalà o l’anguilla. Delle oltre 700 specie marine
commestibili presenti nel Mediterraneo solo il 10% circa è commercializzato. La
conseguenza di questa "ignoranza" è un sovrasfruttamento degli stock
delle specie più conosciute (come alici, nasello, merluzzo, pesce spada,
sgombro, sogliole), che tendono col tempo a scarseggiare nei nostri mari. È
fondamentale di conseguenza diffondere il concetto di stagionalità del pescato,
che consente di comprare, in certi periodi dell’anno, il pesce in periodi
opportuni per gli stock e a prezzi migliori, promuovendo così anche la pesca locale.
Questo perché abbiamo pescato e stiamo pescando più di quanto le popolazioni
ittiche siano in grado di riprodursi.
RIDURRE
GLI SPRECHI DI CIBO
La
dimensione dello spreco ha numeri inaccettabili: 1 miliardo e 600 milioni di
tonnellate di alimenti viene gettato di cui l’80% è ancora buono. Oltre alle
ripercussioni etiche, un cibo che non nutre nessuno è anche dannoso: l’acqua
necessaria per produrre il cibo che si spreca a livello mondiale è di 250
miliardi di litri (il consumo di New York nei prossimi 120 anni), si sprecano
1,4 miliardi di ettari di suolo (si sfrutta inutilmente ossia il 30% della
superficie agricola), si immettono nell’atmosfera 3,3 miliardi di tonnellate di
CO2, (la terza fonte di emissione dopo la Cina e gli USA). In Italia, lo spreco
di cibo ha numeri altrettanto impressionanti: vale complessivamente 8,1
miliardi di euro l'anno, ovvero 6,5 euro settimanali a famiglia e 630 grammi di
cibo buttati ogni settimana. Il principale motivo di questo spreco è la
disattenzione: si acquistano quantità maggiori del necessario e non si
conservano correttamente. Per ridurre gli sprechi in casa è buona norma
preparare una lista della spesa e attenersi ad essa, controllando le date di
scadenza al momento d’acquisto e riponendo gli alimenti in frigo massimo un’ora
dopo. Fai ruotare i cibi nel frigo: porta avanti quelli più vicini alla
scadenza e indietro i più freschi. Al momento di cucinare, fai attenzione alle
quantità. Servi poi porzioni contenute perché si può sempre fare il bis!
Conserva gli avanzi in frigo in contenitori idonei e ricorda di riscaldarli
bene prima di servirli.
PRIVILEGIARE
I PRODOTTI BIOLOGICI
L’agricoltura
biologica (definita nel Regolamento CE n. 834/07) è un sistema integrato di
produzione agricola, sia vegetale sia animale, che non solo consente di
disporre di cibi più sani e saporiti ma cerca al contempo di ridurre il più
possibile l’impatto ambientale delle attività produttive, basandosi sul
rispetto dei processi ecologici, delle risorse (in primis suolo e acqua) e
della biodiversità ed eliminando l’uso di sostanze chimiche di sintesi (come
concimi, diserbanti, insetticidi, pesticidi, antibiotici). L'agricoltura
biologica, proibendo l’uso di fertilizzanti e i pesticidi chimici per le
piante, così come antibiotici e ormoni per gli animali, riduce
significativamente il rischio di contaminazione dei corsi d’acqua e di accumulo
di sostanze tossiche nella rete alimentare. I sistemi di allevamento biologici
devono soddisfare i bisogni etologici e fisiologici degli animali. Si privilegiano
inoltre varietà locali di piante e razze autoctone di animali (proibendo l'uso
di organismi geneticamente modificati), preservando così la diversità genetica
delle specie addomesticate.
EVITARE
PRODOTTI CON TROPPI IMBALAGGI
Ciascun
italiano produce oltre 528 kg di rifiuti l’anno, per un costo medio di gestione
di 186 euro per famiglia. Circa il 40% dei rifiuti è costituito da imballaggi.
Tutto quello che, infatti, acquistiamo (bibite, prodotti per la casa e per
l’igiene personale, conserve, pane, ecc.) per poter arrivare sullo scaffale del
supermercato e poi nelle nostre case ha bisogno di essere impacchettato o
confezionato. Gli imballaggi però, una volta giunti nelle nostre case e
conclusa la propria funzione di “protezione e trasporto”, si trasformano in
rifiuti da smaltire. Il problema dei rifiuti si risolve anche limitando a monte
la quantità di scarti che produciamo: come consumatori possiamo scegliere di
acquistare merci con meno imballaggi, ricordando che questi rappresentano un
costo a carico dell’ambiente in quanto richiedono risorse (energia, acqua,
materie prime) per essere prodotti e hanno impatti sulle emissioni di gas
serra, sulla biodiversità e salute umana. Inoltre gli imballaggi incidono
notevolmente sul prezzo del prodotto finito. La soluzione sta nella scelta di
prodotti sfusi e alla spina (in cui i consumatori si recano nei punti vendita
muniti di un contenitore che poi riempiranno grazie al sistema dei dispenser) che puntano a ridurre rispettivamente i contenitori necessari o a permetterne
il riutilizzo.
EVITARE
CIBI ECCESSIVAMNTE ELABORATI
I
piatti pronti hanno fatto registrare, tra tutti gli alimentari, il record di
aumento delle quantità acquistate, con una crescita del 10% negli ultimi anni.
Nella categoria dei cibi elaborati, i consumi di verdure pronte sono triplicati
negli ultimi 10 anni, arrivando nel 2010 ad essere presenti nel carrello di 1
italiano su 2, soprattutto insalate pronte. Questa tipologia di alimenti (che
include anche sughi, surgelati, caffè in cialde, piatti pronti refrigerati,
barrette di cereali, frutta già tagliata in vaschetta e prodotti light) ha
impatti molto elevati, prioritariamente dovuti alle richieste di energia nelle
fasi di produzione e conservazione. Per valutare la sostenibilità dei
principali alimenti, un indicatore è il rapporto fra l’energia utilizzata per
la preparazione di un determinato alimento e l’apporto energetico dell’alimento
stesso. Se nel 1910, nelle società pre-industriali, il suddetto rapporto era
all’incirca unitario (tanta energia veniva spesa per produrlo, tanta ne
restituiva in calorie l’alimento), oggi, in alcuni casi si arriva a superare
quota 100 (ossia occorre 100 volte più energia per produrlo di quanta ne
fornisca l’alimento). Basti pensare ai prodotti light! È evidente dunque
l’importanza di essere consapevoli delle conseguenze esplicite ed implicite di
natura ecologica, sociale ed economica delle proprie scelte alimentari. Non si
deve rinunciare a tutto, ma provare a sostituire qualche snack con un frutto
fresco e rimettersi qualche volta in più ai fornelli, per non perdere la
conoscenza delle caratteristiche e proprietà dei cibi che si portano a tavola e
delle tradizioni culinarie italiane.
BERE
ACQUA DI RUBINETTO
L’acqua
in bottiglia è totalmente insostenibile sotto il profilo ambientale. Il suo uso
potrebbe essere giustificato solo laddove quella del rubinetto non fosse idonea
per l'uso alimentare ma, nella gran parte delle città italiane, invece, la
qualità dell'acqua di rubinetto è sicura, salubre, batteriologicamente pura e
accettabile al gusto. Di contro gli italiani sono i più grandi consumatori
d'Europa di acqua in bottiglia, con 192 litri a testa. Per rendersi conto
dell’entità del problema basti pensare che siamo oltre 60 milioni di persone in
Italia. Spesso, inoltre, si tratta solo di una questione di gusto: molti non
sanno che bisogna solo lasciare riposare l'acqua per qualche ora perché il
sapore diventi più gradevole. É invece un dato di fatto come l'acqua
imbottigliata determini un enorme aumento dei cicli di produzione e smaltimento
dei contenitori in plastica (solitamente in PET la bottiglia e in differente
polimero, il tappo), nonché un inquinamento dovuto alle operazioni di
trasporto, principalmente effettuate su gomma. Sotto il profilo ambientale è
assolutamente insensato trasportare, per i normali consumi familiari, bottiglie
di acqua da una parte all'altra del nostro Paese spostandole per migliaia di
chilometri così come è insostenibile la mole di rifiuti che ogni anno deve
essere di conseguenza gestita. La migliore acqua da bere non si trova
necessariamente in una bottiglia: se vogliamo bere acqua pura dobbiamo porre
maggiori sforzi nel proteggere fiumi, laghi e falde idriche e investire
affinché l’acqua arrivi in modo sicuro alle case del consumatore attraverso i
rubinetti.
EVITARE
SPRECHI AI FORNELLI
Oltre
a riciclare quello che avanza in cucina, anche l’uso corretto dei fornelli può
aiutare a non “bruciare” risorse! Quando usi il forno, puoi decidere di mettere
a cuocere più teglie insieme, cercando di evitare di aprire in continuazione il
forno. Puoi, inoltre, spegnere qualche minuto prima dell’avvenuta cottura,
ultimandola con il calore residuo. Un’altra potenziale forma di risparmio è
legata all’uso del coperchio capace di ridurre i tempi di cottura e l’energia
utilizzata. In questo la pentola a pressione è maestra: dimezza i tempi ed è
ottima per soprattutto per cibi che vanno lessati, stufati o cotti al vapore.
Occhio alla fiamma: è importante scegliere pentole e fornelli proporzionati tra
di loro, infatti solo il calore che raggiunge il fondo della pentola è utile
alla cottura…se la fiamma va oltre i bordi spreca energia e brucia i manici!