APPROFONDIMENTI: dalla cinepresa alla telecamera




Una macchina da presa cinematografica (più semplicemente nota come macchina da presa o cinepresa) è un apparecchio che registra una sequenza di immagini fotografiche, chiamate fotogrammi, in rapida successione temporale. La macchina viene utilizzata espressamente nel contesto dell'arte cinematografica.

IL PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO

Il principio su cui si basa la cinepresa è quello della permanenza sulla retina di un'immagine o persistenza retinica: quando la luce riflessa dall'ambiente esterno attraversa il cristallino e si focalizza sulla retina quest'ultima la conserva per un tempo più lungo che non sia l'impulso luminoso vero e proprio; una sorta di memoria luminosa che conserva l'immagine. Per effetto di ciò se facciamo scorrere davanti ai nostri occhi due immagini luminose ad una certa velocità le due immagini si fondono facendo credere ai nostri occhi che stiamo ricevendo un flusso luminoso senza interruzioni. E' quello che accade quando sbattiamo gli occhi, per un istante dovremmo rimanere al buoi, ma il nostro cervello non se ne rende conto perché conserva la memoria delle immagini sulla retina.
Sulla base di questo principio sono sorti nell'Ottocento molti giochi ottici come il taumatropio



o i flip book




Se la velocità delle immagini è compresa tra i 18 ed i 25 fotogrammi al secondo (fps) l'osservatore percepisce una sequenza di immagini fisse come una scena in movimento e questo è il principio alla base del funzionamento di una cinepresa.

Nonostante numerose innovazioni tecniche dal momento dell'invenzione, il funzionamento di base di una cinepresa è rimasto invariato sino all’introduzione delle cineprese digitali


una pellicola non impressionata di celluloide, poliestere o altro materiale analogo, viene inserita nella cinepresa sotto forma di caricatore o bobina di partenza e qui, svolgendosi, viene fatta scorrere dentro una guida di metallo (il corridoio) per poi essere riavvolta su una seconda bobina detta ricevitrice o bobina di riavvolgimento. Quando scorre in corrispondenza del quadro la pellicola viene esposta alla luce proveniente dalla lente dell’obiettivo che la impressionerà, reagendo con la sostanza sensibile che ricopre la pellicola stessa e producendo l’immagine. Dopo l'impressione di un fotogramma, un otturatore rotante chiude il passaggio della luce, la pellicola avanza di un fotogramma e viene bloccata per il tempo scelto per l'impressione di un nuovo fotogramma. La meccanica della cinepresa fa in modo che, mentre la pellicola è in movimento, l’otturatore resti sempre chiuso. Le prime macchine da presa funzionavano a manovella, in seguito è stato applicato un sistema a molla. Oggi si usano normalmente motori elettrici alimentati da batterie.
La sequenza di singole immagini così ottenuta su pellicola potrà poi essere riprodotta mediante un proiettore ottenendo un'immagine animata.

Alcune macchine da presa consentono valori variabili della velocità, fino ad alcune centinaia di fotogrammi al secondo e possono avere anche lo scatto di un solo fotogramma alla volta (queste, in particolare, vengono utilizzate nella particolare tecnica di ripresa detta stop-motion). Il trascinamento della pellicola può avvenire anche all’indietro o a velocità variabili per fare in modo che le riprese sembri siano state fatte al rallentatore.

LE CINEPRESE DIGITALI

Le moderne cineprese non utilizzano più la pellicola, ma acquisiscono le immagini fotografiche mediante un sensore elettronico e, dopo averle trasformate in segnale elettromagnetico, le registrano su nastro magnetico o supporto ottico (DVD) o memoria a stato solido (schede SD o HardDisk) sotto forma di file digitali.

LE TELECAMERE

Mentre la cinepresa ha la sua vocazione nella ripresa cinematografica la telecamera è concepita per il mass media broadcasting, cioè la ripresa e trasmissione senza fili per la visione sugli schermi tv.
La videocamera si compone di due elementi elettronici con funzionamento autonomo ossia una telecamera che riprende una serie continua di fotogrammi, frame o immagini che vengono elaborati in segnali elettrici e inviate in sequenza agli schermi video (in linea generale lo standard è di 25 fotogrammi per secondo, contro i 24 della visione cinematografica) e un registratore per la registrazione ed elaborazione dell’audio in sincronia.